Mandello - Interno della Chiesa di San Lorenzo

La storia della chiesa di San Lorenzo di Mandello del Lario è tuttora incerta. Non essendoci pervenuti documenti che attestino l’anno di fondazione, gli studiosi si sono affidati alle risultanze archeologiche che hanno dimostrato l’impianto paleocristiano della primitiva struttura. Questa fu ricostruita in epoca medievale e ancora entro il 1613, quando il vescovo di Como Filippo Archinti consacrava un edificio completamente rinnovato. La chiesa seicentesca corrisponde a quella odierna, a pianta longitudinale voltata, con presbiterio rettangolare e quattro cappelle.
Quella attuale è una chiesa molto ricca di opere d’arte. Spiccano, tra gli arredi lignei, l’altare maggiore e il coro, messo in opera da Andrea Radaelli nel 1691. Il patrimonio figurativo conta i grandi teleri con Storie di san Lorenzo dipinti da Agostino Santagostino tra il 1684 e il 1687, una pala d’altare settecentesca di Federico Ferrario raffigurante la Trinità con la Madonna, san Michele e l’Angelo custode e l’estesa decorazione pittorica della navata realizzata da Luigi Tagliaferri nel 1916. Notevoli sono anche gli stucchi di Giacomo Scotti che inquadrano i teleri del Santagostino e l’organo Serassi del 1764.
Costituisce una ‘chiesa nella chiesa’ la cappella di Santa Marta, adiacente al museo, dove si conservano alcune tele seicentesche tra cui il Martirio di santo Stefano attribuibile ai pittori Recchi. Questa era in origine la pala d’altare della chiesa di Santa Maria di Debbio.

Mandello - Complesso edilizio di San Lorenzo

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APPROFONDIMENTI

IL COMPLESSO EDILIZIO DI SAN LORENZO

La chiesa arcipretale di San Lorenzo costituisce, insieme all’adiacente campanile romanico, alla cappella di Santa Marta e alla ex- casa dei Disciplini un complesso edilizio le cui fasi evolutive, strettamente connesse fra loro, furono condizionate dalle antiche strutture difensive del borgo.
Un primo edificio di culto intitolato a San Lorenzo fu fondato a Mandello nel V secolo. Si trattava probabilmente di una chiesa castrense, che aveva il lato settentrionale addossato alle mura di cinta dell’antico insediamento romano. Questa primitiva chiesa si sviluppava più o meno parallelamente all’attuale arcipretale per circa undici metri. Nel XII  secolo essa venne affiancata da un nuovo edificio dotato di campanile, che ereditò la dedicazione a San Lorenzo nonché le funzioni di capopieve. La vecchia chiesa fu allora ‘declassata’ e progressivamente cancellata.
La chiesa romanica era formata da  tre navate absidate e separate da colonne di notevoli dimensioni. Questa chiesa sopravvisse fino al XVII secolo, quando al suo posto fu costruita l’attuale arcipretale che venne ad inglobare la citata cappella di Santa Marta. Fu invece risparmiato l’imponente campanile che si erge tuttora davanti alla facciata.