Il Museo d’Arte Sacra di Mandello del Lario, allestito dallo Studio Terra di Milano, nasce con lo scopo di dare una sistemazione ottimale, in termini di valorizzazione e fruizione pubblica, alle suppellettili e paramenti liturgici che alla fine del Novecento vennero radunati al secondo piano della casa arcipretale di San Lorenzo.

Il Museo d’Arte Sacra di Mandello occupa l’antica sede della confraternita dei Disciplini di santa Marta, un gruppo di laici che vivevano secondo una particolare regola comunitaria, condividendo esperienze di preghiera, penitenza e carità. A testimoniare l’originaria destinazione del luogo rimane, nella prima sala, l’affresco con la  Crocifissione di Cristo tra la Madonna e san Giovanni realizzato da un pittore lombardo tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Nella medesima sala è esposta l’opera più rappresentativa della collezione: una croce astile quattrocentesca che nelle sue componenti iconografiche (gli apostoli Pietro e Andrea sui bracci e, sul nodo, i santi titolari delle chiese principali del Mandellasco), rispecchia l’antica compagine religiosa del territorio. Nella  sala successiva  sono esposte due delle numerose statuette che arricchiscono il tabernacolo barocco dell’altare maggiore di San Lorenzo, attribuito agli intagliatori comaschi Abbondio e Francesco Vittani. Varie sono le tipologie di oggetti sacri esposti nella terza e ultima sala, articolata in quattro sezioni.

In quella dedicata all’arredo dell’altare si trovano alcuni manufatti sei e settecenteschi destinati all’altare, polo della celebrazione eucaristica: uno sportello di tabernacolo del 1752, un paliotto in seta ricamata e un servizio di carteglorie documentate a Giacomo Antonio Rubini nel 1713. Qui si trovano anche alcune fodere di tabernacolo del 1754, il cui disegno è da ricondurre al pittore milanese Federico Ferrario.  Nella sezione dedicata alle suppellettili ecclesiastiche sono esposti calici, pissidi, ostensori e vari oggetti di uso liturgico la cui eterogeneità è da ricondurre all’articolato rituale presente nelle celebrazioni.  Nella stessa sala una grande cassettiera conserva una ricca dotazione di paramenti liturgici sette e ottocenteschi, mentre un apposito spazio è riservato agli ex voto provenienti dalla chiesa di Santa Maria Nascente di Debbio. Con queste opere, che con la loro vivace iconografia interpretano in modo efficace sentimenti di schietta devozione popolare, non si conclude la visita al Museo. Il percorso prosegue nella chiesa di San Lorenzo, che per il suo maestoso arredo è un ‘museo di arte e di fede’.

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